PREGHIERA E SILENZIO

Continuiamo a pubblicare alcuni pensieri di don Luigi Maria Epicoco. 

Che cosa è il silenzio. Il silenzio è una cosa che temiamo moltissimo. Perché quando una persona comincia a fare silenzio dentro la propria vita, è scaraventato nella propria interiorità. Cominciamo ad avere pensieri, preoccupazioni, frustrazioni, sofferenze, esperienze del passato che ci ritornano alla mente, sogni che abbiamo paura di dire ad alta voce…. Insomma, dentro la nostra interiorità c’è il caos molto spesso.

Il silenzio ti aiuta ad entrare dentro te stesso e quando tu entri dentro te stesso, devi imparare a fare discernimento. S. Ignazio dice: “Innanzitutto devi imparare a dividere tra le cose che vengono dall’alto e le cose che vengono dal basso; quelle cose che vengono dallo Spirito buono e le cose che vengono dallo spirito cattivo”.

Come ci si fa ad educare a questo silenzio? Facendo silenzio. Rientriamo dentro noi stessi, invochiamo lo Spirito Santo e impariamo a stare in silenzio, senza pensare a nulla senza dire nulla, senza domandare niente, standoci. Ci accorgeremo che dopo i primi secondi veniamo bombardati da migliaia di pensieri e di emozioni contrastanti, ma noi dobbiamo stare lì, fermi, in silenzio. Man mano quel caos comincia a calmarsi e in mezzo a quella calma tu cominci a discernere, a capire il bene dal male e il bene che è volontà di Dio. Quindi un grande aiuto è il silenzio.

Il silenzio ci imbarazza, il silenzio ci sembra sempre qualcosa di accessorio di cui possiamo fare a meno. Invece un cuore che prega è un cuore che misura le parole e che, solitamente, sa far diminuire le parole. Il primo modo di esercitare il silenzio è smettere di parlar male, di giudicare gli altri, di usare la lingua in modo sbagliato. E’ interessante, no? E così come il digiuno e l’elemosina aiutano la preghiera, smettere di essere malelingue ci dispone al silenzio autentico. Quando tu controlli la tua parola e non la usi contro l’altro, tu cominci ad entrare nel clima vero del silenzio. Ecco, parlar male, giudicare, parlare a sproposito…. tutto questo rovina il silenzio perché non è semplicemente l’assenza di un suono, è una disposizione interiore il silenzio.

 

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