LA FESTA CRISTIANA

 

Pensare che uno dei fondamenti su cui si regge la vita e l’evangelizzazione della parrocchia sia la Festa cristiana potrebbe sembrare esagerato.

È giusto dare ancora importanza a delle occasioni di incontro di popolo che esternamente somigliano più a delle sagre paesane che a dei momenti di trasmissione della fede?  L’incarnazione ci insegna che la fede deve diventare carne e sangue, deve toccare la vita concreta, dando sapore e valore cristiano ad ogni tempo ed ogni spazio umano significativo. E la festa è uno spazio umano molto significativo.

La festa infatti ha l’importante funzione di favorire l’incontro tra persone dello stesso quartiere o del paese e di offrire un’occasione di memoria condivisa dei santi e dei luoghi sacri, che trasmettono l’identità comunitaria credente.

La festa cristiana è esperienza di incontro di varie generazioni: siccome la parrocchia è primariamente costituita dalle famiglie che abitano nel suo territorio, la festa cristiana si connota come festa familiare. È festa che unisce in maniera preziosa, perché rara nel mondo di oggi, giovani e adulti, vecchi e bambini. Nella festa il messaggio di fede, il messaggio identitario, la responsabilizzazione nei confronti della comunità ed il protagonismo nel vivere ed organizzare la festa, passano da una generazione all’altra. I piccoli li apprendono dagli anziani ed i giovani e gli adulti dovrebbero essere i protagonisti come organizzatori e responsabili della festa. In una comunità ideale questa dinamica di passaggio della fede e della responsabilità da una generazione all’altra funziona. La festa, perciò, è anche un criterio di discernimento della salute spirituale ed umana di una parrocchia. Quando tutto funziona getta uno sguardo di speranza sul futuro, sulla efficacia nella trasmissione della fede da una generazione all’altra, sulla capacità di lasciare le proprie responsabilità da parte degli anziani e di assumersele da parte dei più giovani, sullo stile di servizio o di potere con cui clero e laici collaborano per il bene della parrocchia, sulla interazione tra parrocchia ed istituzioni civili dal Comune alla Pubblica Sicurezza, sulla capacità di integrare nella vita parrocchiale chi viene da fuori, sulla integrazione e la collaborazione tra parrocchie vicine.


Dalla lettera pastorale di Mons. Marconi, vescovo di Macerata

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