LA NOTTE CHE HO VISTO LE STELLE

 

Carissimi,

dopo quasi un anno finisce il nostro piccolo viaggio all’interno della celebrazione eucaristica. Come sempre, quando un viaggio finisce, viene un po’ di malinconia, soprattutto se è stato bello.

Confesso che a me ha fatto molto bene fermarmi a pensare ai vari momenti della messa, ad ascoltare cosa il mio cuore prova di fronte al mistero dell’eucaristia.

Ora che ci penso, però, il viaggio non è affatto finito, anzi continua e continuerà per sempre. È impossibile comprendere il mistero di Dio in un colpo solo; va assaporato giorno per giorno, un pezzo alla volta, senza fretta, ma sempre con un grande desiderio.

La notte che ho visto le stelle - dice  una canzone di Claudio Chieffo - non volevo più dormire, volevo salire là in alto per vedere...e per capire.

Sono grato al Signore perché attraverso questo piccolo tratto di questo viaggio mi ha permesso di salire in alto per vedere, per contemplare, per capire meglio, per lasciarmi sorprendere dalla bellezza del suo Amore.

Sono grato al Signore per questo piccolo tratto di viaggio perché ha acceso in me un maggior desiderio di eucaristia facendomi comprendere che è bello dire a Dio quanto gli vogliamo bene.

Sono grato al Signore per avermi fatto condividere questo piccolo tratto di viaggio con tanti amici e fratelli. Penso ad ognuno di noi, ai molti volti che la domenica popolano la nostra chiesa per partecipare all’eucaristia; questo viaggio lo abbiamo fatto e continueremo a farlo insieme animati anche noi dal profondo anelito di Mosè che di fronte al roveto ardente disse: «Voglio avvicinarmi a osservare questo grande spettacolo».
 

Don Marco

 

 

 

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