“Vengo come sacerdote”

“Voi per me siete Gesù, siete fratelli. Voi che siete il cuore di Gesù ferito”: così ha parlato Papa Francesco ai detenuti di San Vittore.

Lo stesso messaggio di vicinanza il Papa lo ha portato in tutti gli appuntamenti della giornata.

Ai carcerati: “Vi ringrazio dell’accoglienza. Io mi sento a casa con voi. Voi per me siete Gesù, siete fratelli. Io non ho il coraggio di dire a nessuna persona che è in carcere: “Se lo merita”. Perché voi e non io? Il Signore ama me quanto voi, lo stesso Gesù è in voi e in me, noi siamo fratelli peccatori. Pensate ai vostri figli, alle vostre famiglie, ai vostri genitori. Voi che siete il cuore di Gesù ferito”.

Alle Case Bianche: “Questa vostra Madonnina è stata restaurata, come la Chiesa ha sempre bisogno di essere “restaurata”, perché è fatta da noi, che siamo peccatori, tutti, siamo peccatori. Lasciamoci restaurare da Dio, dalla sua misericordia. Lasciamoci ripulire nel cuore, specialmente in questo tempo di Quaresima. E parlando fraternamente una buona Confessione ci farà tanto bene, a tutti! Ma anche chiedo ai confessori che siano misericordiosi!”

Ai sacerdoti e ai consacrati: “Le sfide si devono prendere come il bue, per le corna. Non temere le sfide. Ed è bene che ci siano, le sfide, perché ci fanno crescere. Sono segno di una fede viva, di una comunità viva che cerca il suo Signore e tiene gli occhi e il cuore aperti. Dobbiamo piuttosto temere una fede senza sfide, una fede che si ritiene completa, tutta completa: non ho bisogno di altre cose, tutto fatto. Questa fede è tanto annacquata che non serve. Le sfide ci aiutano a far sì che la nostra fede non diventi ideologica”.

Ai cresimandi a San Siro: “Mi promettete di non prendere mai, mai in giro, farvi beffe di un compagno?” Sììì!!! “Bene questo “sì” lo avete detto al Papa. Pensate; che cosa brutta è questa e pensate se siete capaci di prometterlo a Gesù. Promettete a Gesù, mai fare questo bullismo?” Sììì!!!

Informazioni aggiuntive