"Buongiorno…Come stai?”

Dall’intervista di “Scarp de` tenis” a Papa Francesco in occasione della visita a Milano.

Santità, quando incontra un senza tetto qual è la prima cosa che gli dice?

«Buongiorno». «Come stai?».
Alcune volte si scambiano poche parole, altre volte invece si entra in relazione e si ascoltano storie interessanti: «Ho studiato in un collegio, c’era un bravo prete…».
Qualcuno potrebbe dire, ma cosa mi interessa?
Le persone che vivono sulla strada capiscono subito quando c’è il vero interesse da parte dell’altra persona o quando c’è, non voglio dire quel sentimento di compassione, ma certamente di pena.
Si può vedere un senza tetto e guardarlo come una persona, oppure come fosse un cane. E loro di questo differente modo di guardare se ne accorgono. (…)
Penso che bisogna parlare alle persone con grande umanità, non come se dovessero ripagarci di un debito e non trattarli come fossero poveri cani.

Molti si domandano se è giusto fare l’elemosina alle persone che chiedono aiuto per strada; lei cosa risponde?

Ci sono tanti argomenti per giustificare se stessi quando non si fa l’elemosina.
«Ma come, io dono dei soldi e poi lui li spende per bere un bicchiere di vino?». Un bicchiere di vino è l’unica felicità che ha nella vita, va bene così.
Domandati piuttosto che cosa fai tu di nascosto? Tu quale “felicità” cerchi di nascosto?
O, al contrario di lui, sei più fortunato, con una casa, una moglie, dei figli, cosa ti fa dire «Occupatevi voi di lui».
Un aiuto è sempre giusto. Certo non è una buona cosa lanciare al povero solo degli spiccioli. È importante il gesto, aiutare chi chiede guardandolo negli occhi e toccando le mani.
Buttare i soldi e non guardare negli occhi, non è un gesto da cristiano.

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