Il nome di Dio è misericordia

Suggestivo il titolo del libro editato dal vaticanista de “La Stampa”, Andrea Tornelli, uscito da alcune settimane.
Esso raccoglie delle conversazioni tenute con Papa Francesco, che risulta il vero autore del libro stesso.

L’anno speciale della misericordia e l’insistenza del Papa su questo “tema teologico” non ci fanno meravigliare della scelta del titolo: “Il nome di Dio è misericordia”.

La meraviglia sta nel vivere intensamente e quotidianamente questa esperienza e nel vederla attuata in gesti profetici che generano nel cuore di tutti, vicini e lontani, fiducia e speranza. Assistiamo spesso nei suoi viaggi e nelle udienze ai gesti di tenerezza verso i bambini malati. Ma abbiamo sperimentato anche nel sacramento della Riconciliazione quella infinita e sempre sorprendente bontà che Dio riserva a chi torna a Lui col cuore pentito.

La Scuola Popolare della Fede di oggi toccherà il tema della giustificazione e della grazia. Argomenti che, in passato, sono stati oggetto di lotte interne (non solo a livello di pensiero) e di complicati ragionamenti che hanno confinato l’azione di salvezza di Dio a dinamismi incomprensibili e inaccessibili. È stata tolta ad essi la linfa vitale della misericordia.
Dio non è più stato chiamato con quel nome e l’uomo, suo figlio, ha dimenticato la sua paternità. I grandi fenomeni sociali (molto dannosi e infausti), scaturiti dall’ateismo dei secoli scorsi, sono anche la conseguenza di questa “sottrazione teologica” che i cristiani stessi hanno compiuto verso la misericordia.

Chiamare Dio con il suo vero nome - misericordia - è assicurare la vittoria del bene sulle pazze scelte disumane che ancora si compiono oggi.

dS

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