OGNI FESTA HA IL SUO PERCHÈ


Carissimi,

mancano ormai pochi giorni all’inizio della nostra festa patronale. Si tratta di un momento che tutti attendiamo e che, grazie alla dedizione e alla passione delle persone che formano il comitato della festa patronale, ci donerà momenti piacevoli da condividere.

La parola festa fa riemergere sempre in me il ricordo del ritornello di una bella canzone che si cantava nel mio oratorio quando ero giovane:

 

Festa è stare insieme, festa è volersi bene,
vestire di bontà e sorriso i giorni miei
festa è una canzone
festa è un grazie, un dono, un fiore,
e la mia vita è tutta una festa se Dio è con me.

 

Ogni frase dovrebbe diventare il programma di qualunque festa!

Stare insieme, volersi bene: per alcuni giorni le strade di Limito si riempiranno di persone; per diverse ore abiteremo lo stesso spazio, condivideremo gli stessi eventi. La Festa patronale trova qua il suo primo perché: deve insegnarci a camminare insieme come compagni di viaggio, il viaggio della vita.

Sorridere, cantare: nei giorni della festa sembra che per un attimo le durezze della vita svaniscano per dare spazio all’allegria. Ecco che la Festa patronale trova qua il suo secondo perché: deve insegnarci che, con l’aiuto reciproco, è possibile farsi forza e avere il coraggio di affrontare i momenti difficili ritrovando la gioia del sorriso.

Rimettere al centro Dio: nei giorni della festa ci fermeremo a vivere momenti importanti come la messa in piazza don Milani e la celebrazione Eucaristica solenne di domenica 23 aprile. La Festa patronale scopre il suo terzo perché: il tempo scorre vuoto senza Dio. Possiamo fare mille cose, ma se non ci accorgiamo che Dio è con noi, se non ci fermiamo per stare noi con lui le cose perdono il loro vero sapore.

Mangeremo, balleremo, pregheremo, ci incontreremo, parleremo, faremo tante cose. E ora sappiamo che la Festa patronale ha il suo perché: tutto sarà un dono, tutto sarà un grazie, tutto sarà bello! 


Don Marco

 

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