Che altro mi manca?


Carissimi,

all’inizio di questo nuovo anno pastorale abbiamo l’occasione di fermarci a riflettere sul tema delle vocazioni. Limito e Seggiano fanno festa per l’ordinazione diaconale di Bala (seminarista del PIME) e per la consacrazione nell’Ordo Virginum di Pamela Evola.

In questi giorni stavo pensando proprio al tema della vocazione quando mi sono imbattuto in questa poesia di Mario Luzi:

Di che è mancanza questa mancanza, / cuore, / che a un tratto ne sei pieno? di che? Rotta la diga / t’inonda e ti sommerge / la piena della tua indigenza…/ Viene, / forse viene, / da oltre te / un richiamo / che ora perché agonizzi non ascolti. / Ma c’è, ne custodisce forza e canto / la musica perpetua…ritornerà. / Sii calmo. 

La parola mancanza mi fa venire in mente subito il giovane ricco che, dopo aver ascoltato Gesù che gli elenca i comandamenti come via per la felicità, dice: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?» (Mt 19,20)

Di che è mancanza questa mancanza: il giovane del Vangelo aveva tutto, faceva bene ogni cosa, eppure sentiva dentro di sé una mancanza insaziabile ma insieme indecifrata e vaga.

Viene da oltre te...un richiamo: Gesù risponde a questa mancanza con una proposta molto chiara: «Seguimi!». La risposta alla mancanza viene da oltre noi, viene da un Altro, viene dal Signore. Se ascoltiamo, con calma, ci accorgiamo che c’è un richiamo, c’è un volto che ci invita, c’è uno sguardo che ci dona amore, c’è una parola che spezza la solitudine.

Ma c’è, ne custodisce forza e canto / la musica perpetua: è la musica perpetua dell’Amore di Dio che chiama ogni uomo e dice: «Quello che ti manca ancora, quello che ti manca sempre, quello che ti manca sono io!».

Che ognuno di noi, soprattutto chi è più giovane, possa sempre ascoltare questo richiamo, questo canto di Dio che introduce con forza alla vita piena di chi sceglie di rispondere di sì all’invito di Gesù che chiama a seguirlo.
 

Don Marco

 

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