LE COSE INDISPENSABILI

 

Carissimi,

qualche giorno fa ho raccolto il racconto di una signora di circa 80 anni. Era andata in posta (non a Pioltello) per pagare tre bollettini per fare beneficenza. Come capita spesso ultimamente, ha dovuto fare 45 minuti di coda aspettando all’esterno. Quando è arrivata allo sportello l’impiegato si è meravigliato che avesse fatto la coda solo per fare la beneficenza, aggiungendo che, in teoria, non avrebbe potuto neppure fare quelle operazioni in quanto non indispensabili. La signora ha prontamente risposto che per lei la carità è indispensabile; e poiché uno dei bollettini era per la mensa dei poveri dell’opera San Francesco la signora ha aggiunto: «Sono sicura che se fosse lei  ad avere bisogno della mensa dei poveri non direbbe mai che la beneficenza non è indispensabile». Per dovere di cronaca devo dire che l’impiegato, alla fine, le ha fatto pagare i bollettini.

Non so se siano indicazioni ufficiali della posta o se sia stata una libera interpretazione dell’impiegato; sta di fatto che ciò che colpisce è che si possa pensare che la carità non sia indispensabile.

Quando sono state sospese le Celebrazioni Eucaristiche, qualcuno ha detto che era giusto in quanto la Messa non è indispensabile.

Una suora anziana mi raccontò che sua madre e suo padre, essendo estremamente poveri, rinunciavano ogni tanto a mangiare per lasciare il cibo ai figli; ma c’è qualcuno che osa dire che il cibo non sia indispensabile?

Se fosse ancora necessario sospendere le celebrazioni in chiesa (speriamo proprio di no) questo non vorrebbe dire che non siano indispensabili.

Come cristiani non permettiamo a nessuno di dire che la Messa non è indispensabile, che la Carità non è indispensabile.


Don Marco

 

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