GUARDARE L'ALTRO


Carissimi,

in questi giorni ho raccolto la sofferenza grande di chi ha una persona cara in ospedale o in qualche struttura per anziani e non può vederla. Vedere gli altri è un’esperienza che facciamo ogni giorno e ci sembra strano quando,  uscendo di casa, non incontriamo nessuno.

Guardare l’altro significa, ahimè, qualche volta giudicare. Ci accorgiamo subito quando l’altro sbaglia, quando fa qualcosa di strano, quando ha un atteggiamento, a nostro giudizio, inaccettabile. Spesso guardare l’altro significa giudicarlo dalle apparenze. L’avvento è il tempo che ci ricorda che Dio è misericordioso con tutti e, soprattutto, non giudica le apparenze ma vede il cuore (Cfr 1Sam 16, 7)

Guardare l’altro significa prendersi cura di lui e questo richiede uno sguardo attento, vigile e premuroso; uno sguardo d’amore. L’avvento è il tempo che ci ricorda che un legame profondo ci unisce gli uni agli altri perché unico è il Salvatore; siamo tutti fratelli o, meglio, siamo fratelli di tutti.

Guardare l’altro significa imparare sempre qualcosa di nuovo. Se ci pensiamo bene noi siamo un po’ la somma delle tante persone che abbiamo incontrato; prima di tutto i nostri genitori con i loro insegnamenti, poi quell’amico che ci ha mostrato qualcosa a cui non avevamo mai pensato o quel professore che con il suo modo di trattarci ci ha insegnato ad avere un atteggiamento importante…

Sarebbe bello che ognuno di noi continuasse con un suo elenco personale. Di certo l’avvento è il tempo che ci insegna a imitare i santi o persone come Giovanni Battista e Maria, e tutte le persone buone che abbiamo vicino e che ci sono di esempio.
  

Don Marco

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