SENZA PAROLE

 

Carissimi,

mi sono accorto che in questa settimana una delle espressioni che più spesso è uscita dalla mia bocca è stata: «Non ho parole!». Capita a me quello che penso capiti a molti di noi in questo momento: non so cosa dire!

In effetti sono senza parole di fronte alla violenza e alla forza di questo virus che ancora non lascia respiro, non lascia intravedere un pur lieve miglioramento; non dà tregua e, anzi, guadagna terreno in ogni parte del mondo. È una guerra senza precedenti.

Sono senza parole quando penso al dispiacere di chi perde un proprio caro e non può avere il conforto di una celebrazione e di una vicinanza.

Sono senza parole quando vedo la nostra chiesa ormai da quattro settimane vuota.

Sono senza parole quando sento di gente che se approfitta di questa drammatica situazione per guadagnarci a spese dei più deboli.

Ma sono senza parole anche nel vedere il coraggio, la dedizione, la generosità di tanti uomini e donne che sono in prima linea per combattere il virus, per aiutare gli ammalati, per aiutare chi non ha la possibilità di uscire per fare la spesa, per garantire il minimo della vita normale, per assicurare il rispetto delle regole. È un segno talmente grande e bello che davvero lascia senza parole, mentre porta tanta luce e speranza.

Sono senza parole quando in questi giorni mi affaccio e vedo uno splendido cielo azzurro in giornate che hanno il profumo della primavera, o quando vedo i fiori colorare i prati o le gemme dare un nuovo volto alle piante. È uno spettacolo meraviglioso che ci parla della forza della vita che vince il gelo dell’inverno. Rimango a bocca aperta colmo di stupore ma anche di implorante attesa di una primavera per l’umanità intera.

Ma, soprattutto, tante volte resto senza parole mentre prego. «Sta' in silenzio davanti al Signore e spera in lui» - dice il salmo 37 (Sal 37, 7). In questi giorni così carichi del mistero della forza della vita e insieme della sua fragilità, prego con la liturgia delle ore, con la Messa che celebro pensando sempre a tutti voi, con il Rosario. Faccio fatica però a concentrarmi su qualche testo di meditazione, che pure cerco per trovare parole che diano conforto e luce.

Quello che, invece, mi capita spesso è pregare in un modo particolare: fisso il crocifisso della nostra chiesa e resto in silenzio. Non sgorgano parole dal mio cuore: so che Dio conosce perfettamente che cosa gli voglio dire e che cosa gli voglio chiedere. Guardo e sto in silenzio davanti a Lui. A dire il vero anche Lui sta in silenzio. Non sento che cosa mi vuole dire. Ma è qua che inizia il bello della preghiera. Non lo sento parlare, ma lo sento vicino, non sento la sua voce ma sento il suo abbraccio; non mi smarrisco in quel silenzio perché so di non essere solo: Lui c’è. Sento una grande consolazione: in questa preghiera silenziosa non ci siamo solo io e Lui, ci siete anche voi. Nel silenzio sento di entrare con voi nella sua luce. Allora proviamo anche noi a stare in silenzio davanti a Dio, senza parole. E speriamo in Lui.


Con sempre sincero affetto e amicizia
 

Don Marco

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