ESSERE SCINTILLE - 3


Carissimi,
con questo numero concludiamo la pubblicazione dell'omelia di Mons. Mario Delpini, pronunciata sabato 5 ottobre in Duomo a Milano durante la veglia coi giovani, con la terza e ultima parte.

Scintilla, sei così fragile, giri qua e là come smarrita, è così alto il cielo, è così profondo l'abisso, è così spenta la terra; scintilla, dove vai?
"Vado senza sapere dove, senza prevedere risultati, vado dove mi porta il vento.
Il roveto che mi ha acceso è amore che rende capaci di amare: vado dove sia possibile amare.
Vado non per prendere ma per offrire, vado non per presunzione ma per docilità, vado non a cercare un rifugio rassicurante dove spegnermi, ma dove c'è un buio che attende di farsi luce, dove c'è una inerzia che sogna di farsi ardore, dove c'è una morte che sospira di farsi vita.
Io scintilla vado a generare scintille."

«Vado a generare scintille»...
La scintilla esprime il desiderio che altri sperimentino la gioia di sapersi generati dal Roveto Ardente dell'amore di Dio. La sua corsa è inarrestabile. Tra mille difficoltà cerca un buio a cui portare la luce e il calore del fuoco. Non ha paura della storia, del vento contrario, del freddo. La missione abita il suo cuore; la forza dello Spirito le dona il coraggio.
Possa anche ognuno di noi non smettere mai di generare scintille.



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