SPEZZI IL PANE DAVANTI A NOI

 

Carissimi,

personalmente apprezzo molto la particolarità del rito ambrosiano che colloca il gesto dello spezzare il pane subito dopo la preghiera eucaristica (il rito romano colloca questo gesto poco prima della comunione).

Mi piace che prima della recita del Padre Nostro ci sia come una piccola pausa che ci permette di raccogliere tutta l’intensità vissuta durante la consacrazione.

Mi piace la semplicità del gesto di Gesù che ha permesso ai discepoli di Emmaus di riconoscerlo. Mentre spezzo il pane mi capita spesso di ringraziare Dio per la semplicità con cui si avvicina a noi, si fa conoscere, si rende vicino.

Mi piace ricordare a me stesso che Gesù, sia nell’Ultima Cena sia nella sera in cui si è fermato con i discepoli di Emmaus, ha spezzato il pane stando attorno a un tavolo. Un gesto così ordinario: ogni giorno il pane viene spezzato in migliaia di case, le nostre case. Mentre spezzo il pane, ormai diventato il Corpo di Cristo, mi capita spesso di ringraziare Dio perché l’Eucaristia è il gesto più comune, più umano e, nello stesso tempo, più divino che si possa immaginare. È la conseguenza dell’incarnazione, ossia della scelta di Dio di prendere su di sé la realtà umana in tutti i suoi aspetti per trasformarla col suo amore.

Mi piace sapere che il Pane è spezzato per tutti, anche se non tutti cercano l’Eucaristia. Gesù in quel gesto si offre ad ogni uomo. Mentre spezzo il pane mi capita a volte di pensare a chi quel pane non potrà mangiarlo perché vive una situazione matrimoniale irregolare. So che quel pezzetto di pane che stacco dalla particola e metto nel calice è un fuoco che arde e raggiunge con la forza della comunione spirituale anche chi non potrà nutrirsi del pane eucaristico.

 

Don Marco

 

 

 

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