Un sogno o una realtà?

Siamo nella Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani.

Cattolici, 
Ortodossi, Anglicani e Protestanti si raccolgono nell’unica preghiera che chiede al Signore di ricomporre le divisioni e di accentuare la ricerca di ciò che unisce più di ciò che divide. 

“L’amore di Cristo ci spinge verso la riconciliazione”.
Questo è il tema 
comune che accompagna celebrazioni, preghiere, meditazioni, dibattiti di questa settimana che si concluderà il 25 gennaio, Festa della Conversione di San Paolo. 

Ma cosa resta del sogno ecumenico del Concilio vaticano II?
Questa 
settimana di preghiera da quanti è sentita vitale per la ricomposizione delle divisioni?
E, soprattutto, quanti 
credono ancora nella possibilità che la Chiesa torni ad essere “una, santa, cattolica e apostolica” come diciamo nel Credo ogni domenica?

Cattolica 
nel senso di universale, per tutti e non solo in senso puramente ecclesiastico di appartenenza ad una confessione. 

La temperatura ecumenica si è molto 
abbassata, rivelatrice di un clima generale di nazionalismi risorgenti, di paure del confronto, di ricerche esasperate di consenso a partire dalla riscoperta di una fantomatica identità che spinge più al contrasto e alla divisone che al dialogo e alla unita`. 

Pochi credono, aldilà dei proclami e dei bei documenti, che il raggiungimento dell’unità è semplicemente la spogliazione delle presuntuose arroganze e delle incrostazioni dottrinali di una storia non sempre secondo la Spirito di Cristo.

Ringraziamo ancora una volta 
il Signore per aver dato alla sua Chiesa un pastore come Papa Francesco, ancora capace di sognare e di realizzare, passo dopo passo, un cammino di umiltà e di dialogo.

dS
 

Informazioni aggiuntive