La Quaresima, un tempo “amabile”

La Quaresima nel corso degli anni e anche nel nostro modo di pensare ha assunto un’aria triste, corrucciata, quasi mortificante; un tempo di rinunce, di digiuni, di “fioretti” impossibili e a volte un po’ “ridicoli”, che lasciano il tempo che trovano.

Ma è semplicemente il contrario!
È proprio questo quello che Gesù voleva dirci quando diceva “se digiuni, non prendere l’aria malinconica, profumati”.

La Quaresima, come ho sentito in una splendida meditazione di mons Corti, è un “Tempo amabile”, non un tempo triste; un tempo da amare e che sa farsi amare.
È un cammino verso la libertà, verso la verità di noi stessi, perché Dio ci vuole felici, liberi, non tristi e schiavi di nessuno.

Leggere così, in questo orizzonte le proposte quaresimali della nostra comunità, ce le fanno sentire meno gravose, anche se a volte si rivelano faticose e impegnative.

Ma questa Quaresima (e non solo, purtroppo) è anche “tempo di martiri”, cattolici e non cattolici, tempo di persecuzione per molti cristiani. La loro tenacia e il loro coraggio tengono viva la chiesa, la fortificano e la rendono sempre più forte. Nello stesso tempo ci scuotono e ci invitano ad essere più coraggiosi e meno lamentosi, ci incoraggiano a vivere la passione per il vangelo ogni giorno con tenacia e perseveranza. Il contatto con questi uomini e donne ci istruisce, ci incoraggia e ci spinge a liberarci dalle nostre ristrettezze di cuore.

dS

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