L'Avvento

Si parte da un seme fecondato che attende di crescere e di nascere, a quell'attesa, meno gioiosa e desiderata, ma pur inevitabile, di sorella morte che bussa alla porta della vita.
Dentro a questo percorso sappiamo che Dio si rivela.

Prima ancora perché lui stesso lo ha vissuto dal di dentro, provato e assunto come uno di noi. Gesù ci ha insegnato che la morte non spegne e non esaurisce l'attesa.

Anzi, essa diventa l'inizio della Grande Attesa, quella che si compie e completa ogni desiderio e ogni speranza: quella della vita senza fine, la Risurrezione per l'ingresso nel Regno che non tramonta.

L'Avvento che oggi iniziamo contiene, spiritualmente e simbolicamente, tutte le attese del mondo e della storia. Le valorizza perché dona ad esse il senso e lo scopo. Le integra perché le costituisce parte di un dinamismo spirituale che le trascina e le conduce al pieno compimento della gioia.

Non abbiamo paura a desiderare, abbiamo paura se mai a desiderare le cose sbagliate, quelle che ci consumano e ci logorano, quelle che ci deludono e ci intristiscono. Quante vite perse ricorrendo ideali falsi! Tempo sprecato in attese vane, senza rendersi conto che la vita è una partita a un tempo solo, secco e senza supplementari. Se ci facciamo trascinare dallo Spirito e dalla sua azione nella storia (oggetto della catechesi della SPdF di oggi) siamo nella scia giusta e saremo condotti alla vera felicità.

Come i pastori e i magi, al termine del loro misterioso ma deciso cammino, saremo invasi da una gioia piena: abbiamo incontrato Gesù. dS.

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