Giornata diocesana per la Caritas

 

Questa domenica, prima del tempo di Avvento, celebriamo la Giornata diocesana per la Caritas che ha come tema: “Voi stessi date loro da mangiare”. Per questa occasione vogliamo riflettere sulla polarità: “pane e parola”, che ci fa dire come la fame dell’uomo non sia riducibile al piano materiale, certamente necessario, ma non sufficiente a descrivere l’essere umano.

C’è una fame di pane, dunque, a cui rispondere attraverso tutte le iniziative di solidarietà e di superamento delle ingiustizie che segnano il vivere umano. Ma contemporaneamente c’è una fame di parola che significa una fame di relazioni senza le quali la vita dell’uomo rischia di essere una “non vita”.

Non basta avere lo stomaco pieno. È necessario sapere perché vivere, per chi vivere. Questo significa avere fame di parola, fame di significato bello e convincente da dare alla vita.  Che cosa è pane? Che cosa è nutrimento per gli uomini? Di che cosa si nutrono? Gesù aveva una grande attenzione per le folle senza pane e ci ha anche insegnato a chiederlo nella preghiera al Padre che è nei cieli (“Dacci oggi il nostro pane quotidiano”), ma con tutta la sua vita ci ha pure insegnato che non di solo pane si vive, ma anche di parole alte, che mettono in moto i sogni e la vita. Quante volte lo abbiamo sorpreso nelle pagine dei vangeli nell'atto di nutrire le folle, nutrire di parola e, insieme, di pane. Ma nei suoi pensieri il pane non è mai un pane di accumulo e, nemmeno un pane che piove dall'alto magicamente: nasce da una fatica e sfocia in una condivisione.

A farci grandi non è tanto il pane che si riceve, ma il pane che si dona. dS.

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