VERSO LA COMUNITÀ PASTORALE: I SOLDI


Carissimi,

ritorniamo alle domande che ci accompagnano in questa fase di attesa dell’arrivo della comunità pastorale.

Forse qualcuno si starà chiedendo: «Ma che fine faranno i pochi soldi che ha la parrocchia di Limito? Ci sarà un conto unico tra Limito e Seggiano?»; come sempre la domanda potrebbe trasformarsi in un’affermazione un po’ sdegnata: «Ecco lo sapevo. Adesso ci toccherà pagare anche le bollette di Seggiano! Già abbiamo pochi soldi in parrocchia; ora saremmo al verde».

La comunità Pastorale non è un ente giuridicamente riconosciuto dallo stato ma una comunione di vita a livello pastorale tra più parrocchie. Pertanto, come già detto, le parrocchie non vengono cancellate e di conseguenza ogni parrocchia avrà un suo patrimonio e un suo bilancio. Anche i consigli degli affari economici all’inizio saranno due (certamente chiamati a confrontarsi, ma ogni parrocchia avrà i suoi consiglieri per quanto riguarda le questioni economiche).

Certamente l’autonomia economica non significa indifferenza. Sotto la guida di un unico parroco e di un unico consiglio pastorale le questioni economiche andranno sempre affrontate non solo con uno sguardo alle singole esigenze delle parrocchie ma anche con uno sguardo di insieme che, con la sapienze che spesso richiamiamo, saprà gestire in modo anche coraggioso il duplice patrimonio a disposizione anche a livello immobiliare.

Inoltre sarà bello arrivare, là dove sarà necessario, a un aiuto reciproco; la mentalità che ci anima è quella della comunione ed è bello vedere le parrocchie sostenersi a vicenda anche dal punto di vista economico.

Insomma non possiamo che intravedere, anche da questo punto di vista decisamente più materiale, una prospettiva molto interessante. Non si tratta di nascondere le resistenze e le difficoltà circa il camminare insieme; ma non possiamo neppure ignorare quante opportunità già si intravedono all’orizzonte.
 

Don Marco

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