Carissimi,

probabilmente la domanda da cui partiamo per il pensiero di questa settimana è meno diffusa delle altre: «Ma che fine fanno i consigli pastorali?».

La nascita di una comunità pastorale comporta anche la nascita di un unico consiglio pastorale. Nella composizione del Consiglio Pastorale della Comunità Pastorale (CPCP) si dovrà certamente fare in modo che ogni parrocchia abbia i suoi rappresentati. Qualcuno teme che alla fine si parlerà solo delle questioni che riguarderanno la comunità pastorale e che, quindi, verranno trascurate le questioni locali. Anche in questo caso mi viene da dire che sta nella saggezza di tutti trovare un giusto equilibrio tra le diverse questioni. Niente deve essere trascurato; certamente occorre darsi delle priorità nell’affrontare le problematiche attraverso un sapiente discernimento. Ecco perché il ruolo del CPCP è davvero importante: solo camminando insieme e ascoltando tutti si può capire quali siano le scelte pastorali migliori.

La diocesi ha previsto che il rinnovo dei Consigli pastorali avvenga la domenica  26 maggio 2024. Ragionando con gli attuali consiglieri di Limito e Seggiano e con il nostro vicario episcopale si è valutata l’opportunità di rinviare di un anno l’elezione; in questo modo i consiglieri che stanno dando il loro prezioso contributo alla nascita della comunità pastorale sono anche quelli che ne seguiranno i primi passi.

Da settembre è stata costituita una commissione formata da tre membri di ogni parrocchia che con i don e le Ausiliarie studia le questioni più importanti da affrontare con i due consigli pastorale che ormai si incontrano sempre insieme. Ogni consigliere è voce della comunità; ogni parrocchiano è invitato a dare il proprio contributo con suggerimenti e magari non tirandosi indietro da una partecipazione attiva.

Certamente da evitare lo stile della critica sterile e prepotente! Su questo credo che siamo realmente chiamati a una seria e severa conversione.

Don Marco