VERSO LA COMUNITÀ PASTORALE


Carissimi,

ormai da tempo si sente parlare di Comunità Pastorale, ossia dell’unione di due o più parrocchie sotto la guida di un unico parroco affiancato da un unico Consiglio Pastorale formato da membri provenienti dalle diverse parrocchie coinvolte.

Sappiamo tutti che questa è la direzione che stanno prendendo le due parrocchie di Limito e Seggiano e sappiamo anche che ormai non manca molto alla nascita della nostra nuova comunità pastorale.

In queste settimane proverò a rispondere ad alcune domande che sono certo abitano il cuore di molti.

La prima è sicuramente questa: «Ma dobbiamo proprio? È assolutamente necessario?». Qualche volta la domanda si trasforma in un’affermazione amareggiata come di chi va incontro a un triste destino: «Tanto è tutto già deciso dall’alto, che ci agitiamo a fare...rassegniamoci»

Le comunità pastorali non sono date dal pallino di qualche vescovo che, dopo una notte insonne, ha pensato di imporre la sua fantasiosa idea. Le comunità pastorali nascono da un lungo cammino di riflessione che con realismo ci ha fatto capire che oggi la missione di portare il vangelo al mondo non può assolutamente essere svolta da una parrocchia da sola. Occorre unire le forze non tanto perché sono diminuite, ma perché unendosi, facendo rete, vivendo una vera comunione fraterna ci si accorge di essere un segno più visibile e forse più efficace nella società complicata di oggi. E non basta fare ogni tanto qualcosa insieme tanto per dire che siamo bravi. Occorre camminare insieme ogni giorno come sanno fare quelli che sanno di essere sulla stessa strada.

Quando una parrocchia pensa di fare da sola, di essere autoreferenziale, diventa terra arida. Del resto è quello che capita anche all’interno di una parrocchia quando un gruppo si isola, va per conto suo, non interagisce con la comunità: inevitabilmente diventa chiuso e sterile e, se non rischia l’estinzione, sicuramente si intristisce (e rattrista la parrocchia).

Forse ha proprio ragione papa Francesco quando dice che la prima cosa da riformare nella chiesa è il cuore del cristiano.
 

Don Marco

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