LA STRADA

 

Nel tempo di avvento spesso ci viene richiamata l’esortazione biblica “Nel deserto preparate la via al Signore, spianate nella steppa la strada per il nostro Dio” (Is 40, 3).

Ho trovato, e condivido con voi, questa bella riflessione sulla strada del vescovo di Trento. Preparare la strada significa accettare la fatica della ricerca, la pazienza dell’attesa, la sorpresa di un cammino per nulla scontato e lineare.

 

Se si chiedesse a un adulto qual è la strada migliore per arrivare da un punto ‘a’ a un punto ‘b’, non avrebbe tentennamenti. Ovviamente, risponderemmo d’istinto anche noi, la strada migliore ricalca la linea retta che unisce i due punti, quella che in meno tempo mi conduce alla meta.

Se la stessa domanda venisse fatta a un bambino, probabilmente la risposta sarebbe un’altra. La linea di congiunzione tra ‘a’ e ‘b’ difficilmente verrebbe tracciata col righello. Potrebbe invece diventare un lungo arzigogolo. Con lo stesso punto di avvio e il medesimo traguardo, ma attraverso percorsi alternativi.

E ai dubbi dell’adulto sul perché mai quella dovrebbe essere la strada migliore, il bambino noterebbe con assoluta spontaneità: “Mi hai chiesto di individuare la strada migliore, non quella più veloce!”.

Abbiamo costruito autostrade fisiche e telematiche per facilitarci la vita, abbreviando giustamente i tempi dell’attesa. Volendo renderla più agevole, in realtà corriamo il rischio di appiattire la nostra esistenza. Eliminando i saliscendi e i percorsi tortuosi, perdiamo l’opportunità di percorrere itinerari più stimolanti e gustare panorami affascinanti. Abbiamo eletto noi stessi a metro di misura del vero e del buono, ritenendo inutile la fatica della ricerca, il gusto del confronto, la sorpresa della scoperta. La verità è pluriforme. Appartiene agli uomini e alle donne che declinano se stessi al plurale, amanti del noi. Rifugge le scorciatoie e si alimenta con il volto e le impronte dei nostri compagni di viaggio.
 

Mons. Lauro Tisi (Vescovo di Trento)

 

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