RESTARE SPIAZZATI


Ecco il mio servo che io sostengo,
Non griderà né alzerà il tono,
non farà udire in piazza la sua voce.
(Is 42, 1-2)


Carissimi.

in questi versetti Isaia descrive in modo profetico la figura del Messia.

La piazza è il luogo della confusione e, se vuoi farti sentire, devi gridare.

La piazza è un luogo affollato di persone che esprimo la loro opinione, che dialogano. Se vuoi importi, devi alzare la voce. Spesso si grida per prevalere sugli altri, per imporre la propria idea.

Al contrario il Messia non grida; per questo ci lascia spiazzati! Non costringe, ma propone. Per questo la sua voce è spesso un soffio sottile e quasi impercettibile che richiede la capacità del silenzio.

Qoelet dice “C’è un tempo per tacere e un tempo per parlare». (Cfr. Qo 3,7). Potremmo aggiungere anche che c’è un tempo per gridare e un tempo per sussurrare.

Oggi è il giorno di Pentecoste. Lo Spirito è descritto ora come un vento gagliardo ora come un soffio leggero.

Certamente la voce dello Spirito non è percettibile se non si riesce a fare silenzio fuori e dentro di noi. Il silenzio permette di ascoltare suoni che altrimenti sarebbero impercettibile.

Nel silenzio possiamo percepire la voce dello Spirito, il suo sussurro lieve, ma potente.

A Madrid nel 2011 si raccolsero quasi 2 milioni di giovani per l’incontro mondiale della gioventù con papa Benedetto XVI. Ci fu un momento di adorazione. Una distesa enorme di giovani in silenzio. E lo Spirito parlò al loro cuore.

Anche la piazza può diventare il luogo del silenzio, del sussurro, dell’ascolto; occorre solo che  l’uomo smetta di gridare, smetta di alzare la voce.
 

Don Marco

 

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