GUSTATE QUANTO È BUONO IL SIGNORE

 

Carissimi,

mi concentro ancora sul momento della comunione, in particolare su quella manciata di minuti che passano tra la fine del canto alla comunione e l’orazione del sacerdote o gli avvisi.

Dopo aver purificato il calice torno a sedermi e prima di proseguire con le ultime parti della messa mi piace stare qualche minuto in silenzio, concentrato  sul dono ricevuto e gustare la bontà del Signore.

È il momento per ringraziare Gesù; so che non riuscirò a farlo dopo la messa (come, invece, facevo in seminario) allora approfitto di questo piccolo spazio davvero prezioso.

Penso sia importante dire grazie a Dio per il dono dell’eucaristia.

Prima di tutto mi aiuta ad assaporare la gioia della comunione con il Signore; il rito intero mi ha preparato a questo incontro ed ora si realizza nel mio cuore. L’uomo non deve aspettare un futuro lontano per stare in intimità con Dio. Tutto avviene oggi, ora nell’eucaristia, nella comunione.

Dire grazie mi aiuta anche a non dare mai per scontato questo dono, questa opportunità. Può capitare che andare a messa diventi un’abitudine che non desta più lo stupore della prima volta. Quando sono diventato prete mi è stato augurato di celebrare la messa ogni giorno come se fosse la prima volta e come se fosse l’ultima volta. Dire grazie ogni volta che celebro la messa mi aiuta a fare mio dentro al cuore questo augurio.

Dire grazie dopo la comunione aiuta a rinnovare il nostro desiderio di seguire Gesù, di amarlo durante tutta la giornata nonostante le nostre fragilità, di riconoscerlo presente in ogni istante, di affidare a lui il nostro cuore perchè lo trasformi a immagine del suo.

 

Don Marco

 

 

 

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