CANTARE È PROPRIO DI CHI AMA

 

È un’esigenza dell’uomo portare nel culto del Signore il meglio di sé e dire a Lui il proprio amore con tutte le facoltà personali. Ora, la vita è piena dell’espressione gioiosa del canto. Lo osservava già amabilmente S. Giovanni Crisostomo: «Cantano le madri, prendendo in braccio i bambini per addormentarli dolcemente; cantano i viaggiatori...sotto il sole cocente; canta l’agricoltore quando coltiva la vite, vendemmia o pigia l’uva o a qualunque altro lavoro si dedichi; cantano i naviganti affondando i remi nell’acqua; cantano da soli o in coro, proponendosi di alleviare con il canto la fatica; e l’anima, grazie al canto, sopporta le più dure sofferenze». Il canto, che risuona con tanta frequenza sulle labbra umane nei momenti lieti e tristi della giornata, non dovrebbe anche sostenere il cristiano nella celebrazione dell’opera in cui «si compie la nostra salvezza»?

Il canto è un’esigenza dell’amore e lo manifesta. Sentite come ne parla Sant’Agostino: «il canto viene dall’allegria, ma se osserviamo più attentamente, dall’amore», e ancora: «cantare e salmeggiare è proprio di chi ama».

Segno naturale dell’amore, il canto ha quindi un posto insostituibile nel culto cristiano...il nostro amore per Iddio si esprime anche nel canto.

Ma il canto manifesta e fomenta anche l’amore tra i fratelli. Nel canto si forma la comunità, favorendo con la fusione delle voci, quella dei cuori, eliminando le differenze di età, di origine, di condizione sociale, riunendo tutti in un solo anelito nella lode a Dio, creatore dell’universo e Padre di tutti.

Il canto del popolo deve, perciò, ritrovare tutta la sua forza e stare al primo posto. Purtroppo, non sempre è dato di vedere Io spettacolo meraviglioso di tutta un’assemblea pienamente attiva nel canto: «Troppe bocche rimangono mute, senza sciogliersi nel canto. Troppe celebrazioni liturgiche rimangono prive di quella mistica vibrazione, che la musica autenticamente religiosa comunica alle anime aperte e sensibili dei fedeli» (Discorso ai partecipanti alla IX Rassegna delle Cappelle Musicali, 14 aprile 1969).

Omelia di San Paolo VI (24 settembre 1972)

 

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