SERVE IL DIAPASON


Carissimi,

vorrei soffermarmi sull’immagine dell’orchestra che sta guidando i nostri ragazzi nel cammino di avvento con il tema “Accordiamoci”, un invito a riflettere sulla sinodalità, sul camminare insieme.

In genere gli strumenti si accordano prima delle prove e soprattutto prima dell’inizio dell’esecuzione, a partire dalla nota “la” suonata dal diapason.

Una nota uguale per tutti perché gli strumenti riescano a dare vita a una armoniosa sinfonia senza stonature.

La sinodalità, il camminare insieme presuppone un punto di partenza uguale per tutti: riconoscere nella Trinità l’origine di ogni sinfonia (Il Padre è il grande Compositore, il Figlio è il Maestro, e lo Spirito Santo è l’Ispiratore).

La comunione affonda le sue radici nell’Amore stesso di Dio. Quando ci si dimentica questo e ognuno parte da se stesso, si rischia di dare vita a “note stonate” che fanno prevalere gli interessi particolari, a volte egoistici; che fanno andare ognuno per conto proprio con delle dissonanze che rendono insostenibili le diversità.

Ecco allora che arriva il diapason, che produce il suono corrispondente alla nota “la” e serve semplicemente per accordare gli strumenti. È un piccolo strumento che evita le dissonanze e cerca di sintonizzare l’orchestra in modo che la sinfonia sia armoniosa.

Il diapason sono il papa e i vescovi con il loro magistero e tutti coloro che, costantemente, ci riportano alla Verità di Dio, sorgente unica di ogni sinfonia.

Mi hanno raccontato di un prete che nella sua parrocchia fa recitare il Padre Nostro con la vecchia traduzione, perché - dice lui - la nuova è inaccettabile. Ecco un esempio di una persona non “accordata”, che fa di testa sua. Non ha ascoltato il “LA” dato dal diapason...


Don Marco

 

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