TEMPO È DI TORNARE POVERI PER RITROVARE IL SAPORE DEL PANE

Carissimi,

questo numero sarà interamente dedicato alle indicazioni circa la possibilità che ci viene data di celebrare nuovamente la messa. Prima di lasciare spazio alle regole e alle restrizioni necessarie per la sicurezza vorrei raccomandare alcuni atteggiamenti.

La frase del titolo è tratta da una poesia di Turoldo; non inizieremo a celebrare in pompa magna, ma con una sobrietà e una povertà che ci aiuteranno ad assaporare il dono che è l’Eucaristia.

Vi chiedo una grande pazienza: saranno molti i disagi dati dalle numerose norme che ci sono imposte per la tutela della salute nostra e degli altri; dovremo cambiare le nostre abitudini. Siamo capaci di attendere in fila fuori dai negozi il nostro turno per fare la spesa, a maggior ragione dobbiamo avere pazienza fuori o dentro una chiesa!

Vi chiedo una grande responsabilità: rispettare le regole significa essere consapevoli che un dono enorme come la Messa è affidato alla nostra responsabilità. Evitiamo assolutamente l’atteggiamento della disobbedienza o della furbizia. I cristiani, che amano il dono dell’eucaristia, devono essere dei cittadini esemplari!

Vi chiedo grande rispetto: ci sarà un gruppo di volontari che sono presenti per aiutarci e guidarci dentro qualcosa di nuovo. Non sarà accettabile l’atteggiamento di chi offende od ostacola il loro prezioso servizio (anzi, se qualcuno vuole rendersi disponibile, lo faccia volentieri, perché servono numerosi volontari per le diverse celebrazioni)

Vi chiedo prudenza e libertà: le persone fragili o molto anziane o chi semplicemente non lo ritiene ancora prudente per la propria condizione, possono continuare a seguire la Messa attraverso la televisione; resta sempre valida la dispensa dal precetto festivo per motivi di salute.

Vi chiedo una grande gioia: mi spiace se ho usato parole un po’ severe; ma è alto il rischio di vederci nuovamente privi di questo dono. Sono certo che l’amore per l’Eucaristia ci aiuterà ad assumere un comportamento saggio e responsabile, nel rispetto della salute nostra e degli altri, e soprattutto ci aiuterà a mantenere quella gioia pasquale che mai i cristiani hanno smarrito anche quando, separati dalla quarantena, non hanno mai smesso di sentirsi comunità...sentirsi Chiesa.

Concludo riportando ancora una parte della poesia di Turoldo: Tempo è di tornare poveri per ritrovare il sapore del pane, per reggere alla luce del sole, per varcare sereni la notte e cantare la sete della cerva.
 

Don Marco

Informazioni aggiuntive