UN MOMENTO D’INFINITO CHE SI SCOMODA PER TE

 

Carissimi,

ho voluto prendere come titolo per questa breve riflessione una frase tratta da una canzone di Renato Zero, “Il Circo”.

Il nostro viaggio dentro la celebrazione eucaristica ci porta ora a fermarci a contemplare il momento più suggestivo e intimo della messa: la comunione.

Quando distribuisco la comunione mi piace alzare leggermente l’ostia e, mentre pronuncio le parole il corpo di Cristo, guardare negli occhi la persona che sta per ricevere l’eucaristia: sono occhi pieni di desiderio, stupore, attesa.

Nel momento in cui con emozione ci nutriamo di Cristo vorremmo dire tante cose, ma abbiamo già parlato tanto nella liturgia. Non sappiamo bene che cosa dire; di certo sembra impossibile pensare ad altre cose, e come ci fa soffrire quando la mente se va altrove presa de mille pensieri.

Il cuore gusta questo momento di infinito; cresce in noi il desiderio di unirci intimante al Signore, lasciarci avvolgere dalla sua fiamma di Amore.

È il tempo del silenzio, ogni parola sarebbe di troppo. Dobbiamo ascoltare la voce di Dio che parla in noi. Ma improvvisamente ci accorgiamo che anche lui resta in silenzio. Quando due persone si amano spesso se lo dicono a parole, ma arriva anche il momento in cui non serve più dirsi che ci si vuole bene. Basta stare alla presenza l’uno dell’altro, in silenzio; basta uno sguardo, basta sentire la presenza dell’altro per percepire tutto l’amore che nutre per noi. È quello che accade nella comunione, come dice la strofa di uno splendido canto:

Nel tuo silenzio accolgo il mistero
venuto a vivere dentro di me.
Sei tu che vieni, o forse è più vero
che tu mi accogli in te, Gesù.

 

Don Marco

 

 

 

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