C’È POSTO PER TUTTI

 

Carissimi,

sappiamo che celebrare l’Eucaristia significa vivere un grande mistero di comunione con Cristo e di conseguenza anche tra tutti noi.

Durante la preghiera di consacrazione si prega per il papa e per il vescovo: è un modo per ricordarci la dimensione universale della Chiesa (la tua Chiesa diffusa su tutta la terra) . Ai ragazzi mi piace sempre dire che nella Messa si è in comunione con tutti coloro che in ogni angolo della terra celebrano l’Eucaristia.

A un certo punto vengono nominati anche i santi (Maria, Giuseppe, gli apostoli, Ambrogio e tutti i santi): c’è una comunione con gli abitanti del paradiso resa possibile dalla partecipazione al corpo di Cristo; nella Messa cielo e terra si uniscono in una comunione profonda.

Proprio per questo c’è anche il ricordo di tutti i nostri fratelli defunti: nella Messa siamo in comunione anche con le persone care che già hanno lasciato questa terra per raggiungere il cielo.

Non solo la Celebrazione Eucaristica è un modo per pregare per loro, ma è anche un dono di vicinanza: la morte non li allontana da noi perché nella Messa li possiamo ancora sapere vicini in quella comunione resa possibile da Cristo, una comunione che supera i confini della spazio e del tempo.

A differenza di qualche anno fa non si dice più il nome di un defunto durante la preghiera eucaristica tranne il giorno del funerale. Trovo questa scelta della liturgia molto bella. Il fatto che non si dica un nome permette a tutti noi di aggiungere il nome delle persone a noi care.

Mi piace sapere che a Messa c’è posto proprio per tutti: e tutti insieme, abitanti della terra e del cielo, siamo riuniti per cantare la gloria di Dio.

 

Don Marco

 

 

 

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