ELEVATI A TALE DIGNITÀ

 

Carissimi,

le parole del titolo sono prese dalla preghiera eucaristica V tipica del rito ambrosiano: «E noi, elevati a tale dignità da poter presentare a te, per l'efficacia dello Spirito santo, il sacrificio sublime del corpo e del sangue del Signore nostro Gesù Cristo». Sono le parole che nel giorno della mia prima Messa mi hanno costretto a fermarmi un attimo per asciugare le lacrime che scendevano dagli occhi perché mi hanno commosso profondamente.

Nella preghiera eucaristica II, che si usa più frequentemente, si dice: «e ti rendiamo grazie per averci ammessi alla tua presenza a compiere il servizio sacerdotale».

Il testo latino originale dice letteralmente: ti rendiamo grazie perché ci hai resi degni di stare davanti a te e di servirti come sacerdoti.

Stare in piedi davanti a Dio...non viene sottolineata la presenza di Dio davanti a noi, ma la nostra possibilità di stare al suo cospetto. È qualcosa di immenso sapere che Dio si è abbassato per stare davanti a noi, ma è altrettanto una cosa sorprendente pensare che Dio ci innalzi perché possiamo stare davanti a Lui

Come non commuoverci di fronte alla consapevolezza che Dio ci ha dato una dignità tale da poter stare davanti a lui? Come non sentirci tutti partecipi di quanto il sacerdote svolge come ministro ordinato e a cui tutti prendiamo parte in virtù del battesimo?

Quando pronuncio queste parole sento in me sempre un grande affetto e una grande stima per la Chiesa: avrà anche mille difetti, sarà pure necessario che riveda alcune prassi ma nel momento della consacrazione non si può non restare colpiti dalla dignità immensa che Dio le dona. E nella chiesa ognuno di noi può dire sorpreso: «Sono stato elevato a tale dignità!»

Don Marco

 

 

 

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