Dire "ciao" fa bene, perché è "salutare"

 

Carissimi,

girando a piedi per le strade di Limito, facendo un salto al mercato al sabato mattina, incontrando la gente vicino alla parrocchia o in oratorio,  sono rimasto molto colpito dal calore con cui ci si saluta.

Il saluto non è più una cosa scontata: in una sua poesia padre Turoldo scriveva: «Nessuno, nessuno saluta in questi termitai che sono le nostre città», e sottolineava anche come sia assurdo comportarsi da estranei quando si è sulla stessa strada.

Mi fa piacere che ci siano persone che invece non hanno paura di salutare.

Non è questione solo di buona educazione. Salutare fa bene al cuore!

Un saluto caloroso rischiara un’intera giornata ed è contagioso. Due persone che si incontrano e si salutano con un sorriso di benevolenza continueranno a portare sul loro volto, e ancor di più nel loro cuore, quel sorriso anche quando, dopo molti passi, la persona incontrata avrà già imboccato un’altra via.

Con un saluto e con un sorriso possiamo fare molto per gli altri come ricorda una bella poesia:

Donare un sorriso rende felice il cuore. 
Arricchisce chi lo riceve senza impoverire chi lo dona.
Non dura che un istante ma il suo ricordo rimane a lungo.
Nessuno è così ricco da poterne far a meno né così povero da non poterlo donare.
Il sorriso crea gioia in famiglia, dà sostegno nel lavoro ed è segno tangibile di amicizia.
Un sorriso dona sollievo a chi è stanco, 
rinnova il coraggio nelle prove e nella tristezza è medicina.
E se poi incontri chi non te lo offre, sii generoso e porgigli il tuo: nessuno ha tanto bisogno di un sorriso come colui che non sa darlo

 

Don Marco

 

 

 

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