GUARDARE IL CIELO


Carissimi,

quando penso all’avvento penso al canto che facciamo spesso: Innalzate nei cielo lo sguardo; il tema “Ad occhi aperti” non può, allora, non condurci a riflettere circa il guardare il cielo.

Guardiamo il cielo, qualche volta, perché particolarmente bello: un tramonto coi sui sorprendenti colori, un arcobaleno che lo attraversa dopo un temporale, una notte piena di stelle. Ma poi...nella sua normalità il cielo sembra non sorprenderci. Anzi, ci sono giorni in cui è grigio e monotono e il nostro sguardo si ferma sulla terra. L’avvento è il tempo che ci aiuta a riconoscere il bello della normalità, ad apprezzare le cose di ogni giorno, a sorprenderci di ciò che è straordinario per ricordarci che anche ciò che è ordinario porta con sé il segno della bellezza.

Guardiamo il cielo quando, un po’ contrariati, vogliamo gridare il nostro disappunto per qualche cosa. Anche chi non crede alza gli occhi al cielo nella speranza di trovare qualcuno con cui prendersela. Il tempo dell’avvento ci ricorda che Dio non è il nemico a cui attribuire le colpe di tutto, ma è l’alleato che combatte al nostro fianco la difficile battaglia della vita, è l’amico che conosce le nostre gioie e le nostre fatiche e cammina con noi.

Guardiamo il cielo quando vogliamo parlare con Dio, e sappiamo che quell’immensità è abitata dal suo amore; sappiamo che il cielo non è lontano, ma vicino e Dio ci ascolta. L’avvento ci conferma che Dio, che sta nei cieli, e anche il “Dio con noi”, venuto sulla terra per entrare in una relazione unica e profonda con ogni uomo, con ciascuno di noi. Basta guardare il cielo e anche noi vedremo quella stella che ha guidato i magi all’incontro con Dio.
  

Don Marco

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