LA DOMENICA DELLA PAROLA


Carissimi,

Gesù, ai farisei e agli erodiani che gli chiedono se sia lecito pagare il tributo a Cesare o no, pone questa domanda: «Perché volete mettermi alla prova?».

Forse tante volte anche noi ci sentiamo messi alla prova; non siamo messi alla prova tanto dagli altri quanto dalla vita quotidiana.

Madeleine Delbrel parlando delle pazienze dice: «Fin dal mattino esse vengono davanti a noi: sono i nostri nervi troppo scattanti o troppo lenti; è l'autobus che passa affollato; il latte che trabocca, gli spazzacamini che vengono, i bambini che imbrogliano tutto. Sono gli invitati che nostro marito porta in casa e quell'amico che, proprio lui, non viene; è il telefono che si scatena; quelli che noi amiamo e non ci amano più; è la voglia di tacere e il dover parlare, è la voglia di parlare e la necessità di tacere; è voler uscire quando si è chiusi e rimanere in casa quando bisogna uscire; è il marito al quale vorremmo appoggiarci e che diventa il più fragile dei bambini; è il disgusto della nostra parte quotidiana, è il desiderio febbrile di tutto quanto non ci appartiene. 
Così vengono le nostre pazienze, in ranghi serrati o in fila indiana, e dimenticano sempre di dirci che sono il martirio preparato per noi».

Il nostro arcivescovo, pensando alle giornate trascorse a Nazareth della Sacra Famiglia ci ricorda che proprio la vita quotidiana diventa il luogo della piena realizzazione della nostra felicità e della nostra santità.

In occasione della festa della famiglia allora possiamo chiedere a Dio di aiutarci a vivere la vita quotidiana non come una serie di prove da superare con più o meno successo, ma come una serie di opportunità per amare con semplicità la vita, gli altri, i nostri cari e il Signore.

don Marco

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