A MEZZA VOCE

 

Carissimi,

qualcuno, forse, avrà notato che ogni tanto il celebrante sembra bisbigliare alcune parole. In effetti il rito prevede che il sacerdote debba dire sottovoce alcune preghiere. Succede per esempio quando il prete mette nel calice il vino e l’acqua, momento in cui il celebrante dice: «Dal fianco aperto di Cristo uscì sangue ed acqua». Oppure quando alla fine della presentazione dei doni il sacerdote, inchinandosi, dice sottovoce: «Umili e pentiti accoglici, o Signore: ti sia gradito il nostro sacrificio che oggi si compie dinanzi a te».

Il fatto che le pronunci con un filo di voce sembra quasi richiamare una speciale intimità con Cristo da parte di chi presiede l’eucaristia.

Ma vorrei ora condividere con voi le brevi e belle preghiere che il celebrante dice poco prima di fare la comunione.

«Signore Gesù Cristo, figlio del Dio vivo, che per volontà del Padre e con l’opera dello Spirito Santo morendo hai dato la vita al mondo, per il santo mistero del tuo corpo e del tuo sangue, liberami da ogni colpa e da ogni male, fa che sia sempre fedele alla tua legge e non sia mai separato da Te»

Oppure:

«La comunione con il tuo corpo ed il tuo sangue, Signore Gesù Cristo, non diventi per me giudizio di condanna, ma per tua misericordia, sia rimedio e  difesa dell’anima e del corpo».

Qualche volta, celebrando la messa coi ragazzi, ho provato a pronunciarle ad alta voce, perché tutti le potessero sentire. Ma credo che sia più bello sussurrarle perché così riescono a farti custodire il grande mistero che sta per accadere: la comunione con il corpo e il sangue di Cristo. Sarebbe bello se ognuno di noi, poco prima di uscire per far la comunione, dicesse a mezza voce una sua preghiera speciale, simile a quelle che sussurra il sacerdote. 


Don Marco

 

 

 

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