QUESTA CHIESA NON HA PIÙ PARETI

 

Carissimi,

ho preso in prestito le parole di una famosa canzone di Gino Paoli, adattandole, per descrivere cosa accade nel momento della preghiera dei fedeli o preghiera universale.

La Parola ascoltata e meditata diventa invito ad offrire a Dio le nostre suppliche per le necessità di tutta l’umanità.

La preghiera dei fedeli è il momento in cui si sperimenta una sincera solidarietà, una comunione profonda tra tutti gli uomini; è il momento in cui le pareti delle chiese si dilatano per abbracciare il mondo intero.

Farsi carico nella preghiera di chi ha bisogno, presentare a Dio situazioni di difficoltà raccolte da fatti di cronaca, chiedere forza e sostegno per la chiesa e tutti i cristiani, invocare misericordia per i defunti...Sono davvero numerose le intenzioni che emergono nel cuore e chi si trasformano in richieste corali di aiuto a Dio Padre.

Ci sono tanti formulari già pronti (a partire dagli stessi foglietti della messa), ma nella nostra comunità c’è la bellissima abitudine per cui i gruppi dei lettori scrivono le intenzioni perché siano più legate alla storia, alle situazioni concrete.

Ognuno poi può presentare al Signore anche le sue richieste personali, per questo ogni tanto lascio qualche attimo di silenzio, perché ogni persona possa pregare personalmente Dio.

Mi piace spesso pensare al mistero di comunione che Cristo riesce ad operare attraverso il dono dell’Eucaristia.

È una comunione che supera i confini della storia (la comunione dei santi); è una comunione che supera i confini dello spazio: il mondo, l’umanità entrano nella preghiera universale, nella Messa con quel mistero di unione spirituale che nell’Eucaristia unisce i cuori di noi, cristiani di Limito, con ogni altro angolo della terra.

 

don Marco

 

 

 

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