MADRI, SORELLE E FIGLIE

 

Carissimi,

«Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Anche questa settimana la domanda di Gesù riportata nel vangelo di Marco ci aiuta a riflettere su un momento importante: il ricordo dei 40 anni di fondazione dell’Istituto delle Ausiliarie diocesane.

Ponendo questa domanda Gesù intende sottolineare che c’è una parentela importante con lui: quella di chi ascolta e osserva la sua parola, quella di chi diventa suo discepolo.

Da 40 anni nella nostra diocesi, e da 19 nella nostra parrocchia, ci sono alcune donne che vengono inviate a noi e diventano per ognuno di noi madri, sorelle e figlie: le ausiliarie diocesane.

Vogliamo esprimere la nostra gratitudine al Signore per il dono di Claudia, di Maria Chiara e di tutte le ausiliarie che prima di loro hanno accompagnato un tratto della storia della nostra comunità.

Siamo riconoscenti perché ognuna di loro è stata ed è per noi come una madre attenta e premurosa, sempre partecipe delle nostre storie sia nei momenti lieti sia in quelli tristi. Come una madre siamo da loro educati alla fede, all'incontro vero e profondo con Gesù, il vero tesoro che costituisce il segreto della loro vocazione.

Siamo grati perché ognuna di loro, con umiltà e semplicità, è stata ed è per noi come una sorella a cui si può affidare una confidenza, con cui ci si può fermare a parlare nella spontaneità della quotidianità, con cui si condividono esperienze e momenti di festa.

Siamo anche felici nel sapere che la nostra parrocchia è entrata a far parte della loro vita. È importante che una comunità ami e stimi le religiose che sono inviate a lei. Ogni ausiliaria è per la nostra comunità come una figlia a noi cara e di cui prenderci cura con affetto e gratitudine.


don Marco

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